venerdì 14 giugno 2013

Le Linee di Nazca

Le Linee di Nazca sono geoglifi, linee tracciate sul terreno, del deserto di Nazca, un altopiano arido che si estende per una cinquantina di chilometri tra le città di Nazca e di Palpa, nel Perù meridionale. Le oltre 13.000 linee vanno a formare più di 800 disegni, che includono i profili stilizzati di animali comuni nell'area (la balena, il pappagallo, la lucertola lunga più di 180 metri, il colibrì, il condor e l'enorme ragno lungo circa 45 metri).
Le linee sono state avvistate con chiarezza solo dall'avvento dei voli di linea sull'area, casualmente, nel 1927 da Toribio Meija Xespe che le identificò con dei sentieri cerimoniali .
L'archeologia tradizionale ritiene che i geoglifi siano stati tracciati durante la fioritura della Civiltà Nazca, tra il 300 a.C. ed il 500 d.C. da parte della popolazione che abitava la zona: i Nazca.
Sono molte le ipotesi su come i Nazca abbiano disegnato le linee, spaziando da quelle più plausibili a quelle più fantasiose.
Tecnicamente le linee di Nazca sono perfette. Le rette chilometriche sono tracciate con piccolissimi angoli di deviazione. I disegni sono ben proporzionati, soprattutto se pensiamo alle loro dimensioni. Queste linee sono la testimonianza di una grande conoscenza della geometria da parte degli antichi abitanti di questa zona.
Le figure che si trovano a Nazca, in particolare nella Pampa di San José, sono numerose e rappresentano figure di animali, di vegetali, di umani, labirinti e altre figure geometriche.
Quasi tutti i disegni furono creati su superfici piane. Ve ne sono alcuni anche sui lati delle colline, che rappresentano (per la maggior parte) figure umane, alcune delle quali sono incoronate da tre o quattro linee verticali che forse rappresentano le piume di un copricapo cerimoniale (anche alcune mummie peruviane portavano copricapi d'oro e di piume). I disegni sulle colline sono meno nitidi di quelli sulla pianura, forse perché sono stati parzialmente cancellati dal rotolamento delle pietre verso valle.
Sono più di trenta i geoglifi trovati fino ad oggi nella Piana di Nazca. I disegni geometrici (centinaia di linee, triangoli e quadrangoli) sono più numerosi di quelli naturali ed occupano grandi aree.
La sua tecnica di costruzione fu diligente e attraverso essa i topografi del passato portarono le linee a dorsi e burroni senza deviare dalla loro direzione originale.
La profondità dei solchi non eccede mai i 30 cm e alcune sono semplici graffi sulla superficie e possono essere distinte solo quando il sole è basso all'orizzonte. A causa delle caratteristiche del suolo è molto difficile poter datare con sicurezza il periodo in cui furono costruite, specialmente per la difficoltà di applicare il sistema di datazione con il Carbonio 14, che non ha dato risultati soddisfacenti. Gli scienziati si sono avvalsi di altri metodi, come il confronto tra le figure dei geoglifi e quelle trovate sul vasellame della civiltà Nazca. 
Nonostante le varie ipotesi che sono state fatte nel corso degli anni, ancora oggi non è chiara in assoluto la motivazione di tali linee. 
Alcuni studiosi hanno formulato delle ipotesi che esse avessero un significato astronomico: ciascuna figura "puntava" verso una costellazione del periodo. Un'altra ipotizza che chi disegnò tali figure lo avesse fatto in attesa del ritorno degli dei sulla Terra. Recentemente, ultimi studi condotti in Perù hanno portato gli scienziati a vedere una correlazione tra le linee e l'acqua, elemento abbastanza raro nel territorio.
Questa ipotesi, ha preso vigore grazie allo studio di un ricercatore indipendente americano David Johnson, che secondo i suoi studi i geroglifici formerebbero una enorme mappa delle risorse d'acqua sotterranea, questo perchè avrebbe trovato una stretta correlazione tra gli antichi acquedotti o altri elementi "d'acqua" e le principali figure del luogo – L'esperienza delle popolazioni preispaniche avrebbe portato a conoscere le vie d'acqua sotterranee che scendono dalle montagne circostanti. E' assai probabile - spiega Johnson - che le linee fossero una specie di linguaggio che serviva per comunicare dove fossero localizzati i pozzi e gli acquedotti". un trapezoide, ad esempio, significa che lì vicino esiste un pozzo. I cerchi magari segnalava la prossimità di fontanelle o sorgenti. E così facevano anche le grandi figure degli animali. Il colibrì, ad esempio, una delle immagini più belle tra le "linee", indicava con il suo becco dove si trovava un grande pozzo.
Nonostante queste ipotesi avvalorate da studi e da ispezioni sul posto, le Linee di Nazca rimangono sempre un mistero. Infatti figure come il ragno raffigurato, è un aracnide originario di zone quasi inaccessibili della foresta Amazzonica (1500km più a nord), è uno dei più rari al mondo e possiede un organo riproduttivo particolare che è visibile solo al microscopio. La domanda, e quindi il mistero che rimane dopo molte ricerche  e studi  è: Come facevano quindi a sapere come si riproduceva questo ragno senza le giuste tecnologie? Forse la loro civiltà era entrata in contatto con qualcuno che fosse molto più evoluto di loro?  
Esiste ed è molto affascinante, la teoria "extraterrestre" suggerita da un archeologo dilettante di nome Erich von Däniken, secondo cui alcuni disegni (sopratutto la figura del "Colibrì" di cui alla precedente foto) rappresentavano piste di atterraggio costruite dagli alieni che avevano visitato la Terra molto tempo fa mentre il gigante ritratto sulla collina ( denominato "L'Astronauta") rappresenterebbe la figura di un alieno testimoniato dal popolo Nazca.
Forse le linee di NAZCA non erano esattamente delle piste come suggerisce Däniken , anche se questa teoria coinciderebbe con altre tracce in qualche modo simili a quelle degli "Dei antichi" lasciate a testimonianza di quel contatto avvenuto nel lontano passato. 
Alcuni scienziati e ricercatori che si avventurarono nel fornire delle teorie sull'origine delle linee di Nazca non vennero mai considerati dai nativi. Tornando alla fonte della tradizione peruviana ignorata dalla scienza moderna, viene narrato quanto segue :
"Molto tempo fa, nella pampa, scesero degli esseri che potevano volare"
"Erano i viracochas, divinità orientali che avevano portato la pace, l'armonia e il progresso. Erano quelle divinità che avevano disegnato le prime linee e figure di NAZCA."
"Allora noi, i figli dei viracochas, abbiamo seguito il loro esempio e imparato a disegnare nella sabbia."
Queste leggende hanno cercato di decodificarne le verità nascoste: Nessuno sa con certezza quando si sviluppo' la cultura Nazca; la maggior parte degli storici concordano nella datazione intorno all'anno 100 della nostra era. 
Secondo la leggenda, questa cultura sarebbe molto più antica: i Tiahuanaco risalirebbero agli 11.000 AC ;Un popolo che venne visitato da un "dio" emerso dal lago Titicaca (Bolivia) il quale ricevette gli insegnamenti di  un"dio", che chiamarono Viracocha (Quechua Signore). 
Da notare le  incredibili analogie con altri miti, come i sumeri di Oannes, o gli aztechi di Quetzalcoatl. 
Secondo la leggenda il Dio Viracocha non apparve da solo, ma porto' con sé la sorella, Mamacocha per istruire i Tiahuanaco nell' agricoltura, l'astronomia e le altre scienze, infondendo rituali che avevano a che fare con il Sole, che era essenziale per la loro agricoltura. Il Dio Viracocha dopo aver insegnato al popolo Tiahuanaco  le sue conoscenze torno' da dove era venuto promettendo di fare ritorno. Le caratteristiche descritte di questo "dio" erano le seguenti: carnagione bianca, alto, con la barba, luminoso, ecc.
In un epoca successiva i Tiahuanaco furono coinvolti dall' immigrazione di esseri giganteschi provenienti dall'Oceano Pacifico venuti a bordo di navi in grado di navigare e di volare. (Atlantide?). 
Esseri di grande statura di circa 4 metri, selvaggi e spietati.  A un certo punto, i giganti cominciarono a mangiare la gente di Tiahuanaco che spaventata, chiamarono il loro "dio" Viracocha che gli consiglio' di fuggire a Nord. 
Il "dio" dei  Tiahuanaco invio' una nave gigantesca, che provoco' una pioggia di fuoco sugli stranieri giganti ,sconfiggendoli.
Questo "Dio" aveva insegnato ai Tiahuanaco i rudimenti per costruire delle navi in grado di muoversi sulla terra.
I Tiahuanaco dopo aver ricevuto la saggezza degli "dei" e sviluppato una civiltà avanzata, decaddero nella vanità e malvagità costringendo il Dio Viracocha a punirli attraverso una grande inondazione del lago Titicaca. 
Alcuni di loro furono scelti per sopravvivere alla catastrofe venendo nascosti nelle grotte i cui ingressi erano particolari, acquisendo la conoscenza della presenza di una civiltà nella terra interna.
Secondo queste "leggende" le Linee di Nazca sarebbero quindi opera di tre antiche culture: 
extraterrestre, terrestre e di una civilta' sotterranea, un luogo di comunione che rappresenta le diverse comunità in sintonia tra loro.  
Per concludere un’ultima affascinante particolarità, sempre allacciata alla precedente "leggenda": Nel deserto di Nazca sono stati rinvenuti corpi mummificati alcuni dei quali presentano un cranio allungato probabilmente per motivi che non conosciamo ma che possono ricondursi a canoni estetici e molto più probabilmente religiosi.
Quest’ultimo tipo di pratica, chiamata dolicocefalico, sembrerebbe diffusa in molti luoghi della Terra anche molto lontani fra loro e consisteva nella deformazione sostanziale di un cranio infantile mediante la “fasciatura” . Queste deformazioni venivano imposte ai bambini per renderli sempre più somiglianti ai nostri antichi visitatori?
Forse con il tempo e con molte ricerche avremo quelle risposta ma per adesso le Linee di Nazca restano uno dei misteri più affascinanti dell’archeologia mondiale.

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